Storia del Centro Ricerche Fusione dell’Università di Padova

A Padova, le ricerche sulla Fusione Nucleare ebbero inizio nel 1958, grazie all’iniziativa di alcuni docenti e ricercatori degli Istituti di Elettrotecnica e di Fisica che, di comune accordo, avviarono presso l'Istituto di Elettrotecnica un'attività di ricerca sperimentale sull’Ingegneria e la Fisica dei Plasmi e della Fusione Termonucleare Controllata.


Ben presto tale attività potè fruire di contributi finanziari e di personale da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche.


La consistenza dell’attività è progressivamente aumentata, tanto che nel 1970 il CNR, d'accordo con l'Università, istituì un suo organismo specifico, il Centro di Studi sui Gas Ionizzati, collocato presso l’Istituto di Elettrotecnica, in via Gradenigo. Fu in questa sede che si concentrò tutta l’attività di ricerca padovana nel settore, attività che consentitì di realizzare importanti esperimenti toroidali (ETA BETA 1 ed ETA BETA 2) che vennero riconosciuti come prioritari dall’Euratom.

Eta Beta II

Eta Beta II, oggi esposto al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia


Nel 1984, l’approvazione da parte dell’Euratom e l’attribuzione al Gruppo di Padova della realizzazione del Progetto RFX comportò, per motivi di spazio, il trasferimento delle attività nell’Area di Ricerca del CNR, in Corso Stati Uniti e la conseguente trasformazione del Centro Gas Ionizzati in Istituto Gas Ionizzati del CNR. A quel punto la collaborazione con l’Università venne mantenuta attraverso un “Contratto di Associazione tra il CNR e l’Università di Padova  concernente il Progetto RFX”. Questo contratto comportò la creazione di un’entità a gestione amministrativa autonoma, assimilabile ad un Centro Universitario (chiamato “Centro Ricerche Fusione”), con un proprio direttore per la conduzione delle attività di ricerche sulla fisica dei plasmi e l’ingegneria della fusione da parte di personale docente e tecnico-amministrativo dell’Università di Padova.

Sala macchina dell'esperimento RFX (febbraio 2007)


Successivamente nel 1996, in occasione della costituzione del Consorzio RFX  (tra Università di Padova, CNR, ENEA e Acciaierie Venete), venne fissato un “Accordo per lo sviluppo e la gestione del progetto RFX”, nel quale, per quanto riguarda l’Università, si precisa (art. 14) che la struttura di riferimento per il personale universitario partecipante all’attività del Consorzio RFX sarà il Centro Universitario Centro Ricerche Fusione, Centro che assunse a questo punto una definitiva realtà istituzionale.


Successivamente, dopo una lunga fase interlocutoria di preparazione, il 3 Maggio 1999 i tre Dipartimenti di Elettrotecnica, di Fisica e di Elettronica ed Informatica avanzarono al Magnifico Rettore dell’Università di Padova la domanda di costituzione del Centro Interdipartimentale di Ricerca Centro Ricerche Fusione, che venne effettivamente istituito il 20 Luglio 1999.


Infine, dopo le modifiche introdotte nel 2012 dal Regolamento Generale di Ateneo agli ordinamenti dei Centri, con decreto del Magnifico Rettore, l’11 Aprile 2013 il Centro Ricerche Fusione è stato trasformato in Centro di Ateneo “in quanto svolge attività istituzionali di rilevanza strategica per l’Ateneo, garantendo la visibilità di una presenza di eccellenza nel settore”.